Heridas complejas / Ferite Complesse - Alicia Saliva

Versión en italiano por Dora Pentimalli

Ilustrado por Elisabetta Necchio

Bífida, 144 páginas, 2024

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Bajo el zoom hipersensible de Alicia pasan las heridas, un tema espinoso, impoético, distanciante. Pero su arte transforma las heridas en “hendiduras”: lugares privilegiados para estudiar el corazón del hombre, su necesidad de cuidado y su fragilidad en nuestro tiempo ansiógeno (...) Heridas Complejas es una invitación a cultivar la propia intimidad, a ser fieles a sí mismos, a redescubrir la dimensión de la contemplación, que no es prerrogativa de los místicos o de los poetas, sino que puede estar al alcance de cada uno de nosotros.

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Sotto lo zoom ipersensibile di Alicia passano le “ferite”, un argomento spinoso, impoetico, distanziante. Ma la sua arte trasforma le ferite in “feritoie”: luoghi privilegiati per studiare il cuore dell’uomo, il suo bisogno di cura e la sua fragilità nel nostro tempo ansiogeno (...) Ferite Complesse è un invito a coltivare la propria intimità, a essere fedeli a sé stessi, a riscoprire la dimensione della contemplazione, che non è prerogativa dei mistici o dei poeti, ma può essere alla portata di ognuno di noi.

Alessandro Rivali

Alicia Saliva va al hueso, le da voz a la herida misma, que nos habla de heridas –otras–, tal vez menos visibles pero que reclaman tanto o más ser escuchadas. Las impactantes ilustraciones realizadas por Elisabetta Necchio, en las que utiliza la técnica del frottage, vigorizan la experiencia de la lectura proponiendo un claroscuro de entramados que muestran y ocultan, insisten en no suturar la apertura doliente en un diálogo con el texto desde la potencia de las imágenes (...) creando un contrapunto visual que se aleja de cualquier redundancia y parece surgir de la raíz misma del gran signo de pregunta que atraviesa todo el poemario.

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Alicia Saliva va dritta all’osso, dà voce alla ferita stessa, che ci parla di ferite, altre, forse meno visibili ma altrettanto bisognose di essere ascoltate. La inquietante belleza delle illustrazioni realizzate da Elisabetta Necchio attraverso la tecnica del frottage, rinvigoriscono l’esperienza della lettura proponendo un chiaroscuro di trame che evidenziano e nascondono, insistono nel non chiudere l’apertura dolente facendo dialogare il testo con la potenza delle immagini (...) creando un contrappunto visivo che si allontana da qualsiasi ridondanza e sembra emergere dalla radice stessa del grande punto interrogativo che attraversa tutta la raccolta.

Dora Pentimalli

*

Herida es participio pasado, pero tan presente que miércoles a miércoles
sigue ahí.
Espera.
Hasta que llega el cirujano a intentarlo de nuevo, eso de cerrarla. Y no.
Generosa, me da siempre un miércoles más, por si todavía no me atrevo a
mirarla fijo.
Herida es participio, parte y se desliza hasta eso que ya pasó y no volverá.
Humana, se acerca cuidadosa, se queda al lado y comparte aquel grito feroz.
Otras veces llora con quien se cubre la cara con las manos. Sabe de esa
comprensión que solo se alcanza en la plegaria y el silencio.
“Dejá todo por acá, que yo no me voy”, pareciera decir.
Participio pasado, presente y futuro. Camina hoy hacia lo que vendrá. Nos
invita a no quedarnos en nuestros alrededores.
A andar junto a ella, como la playa con el mar que la acaricia.

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Ferita è participio passato, ma così presente che da mercoledì a mercoledì è
ancora lì.
Aspetta.
Finché non arriva il chirurgo a riprovare ancora, a richiuderla. E no.
Generosa, mi concede sempre un mercoledì in più, nel caso non avessi il
coraggio di guardarla fisso.
Ferita è un participio, parte e scivola verso ciò che è già accaduto e non
tornerà. Umana, si avvicina attenta, rimane a fianco e condivide quel grido
feroce. Altre volte piange con chi si copre il volto con le mani. Sa di quella
comprensione che solo si ottiene nella preghiera e nel silenzio.
“Lascia tutto qui, che io non me ne vado”, sembra dire.
Participio passato, presente e futuro. Cammina oggi verso ciò che verrà. Ci
invita a non rimanere nei nostri dintorni.
Ad andare insieme a lei, come la spiaggia con il mare che la accarezza.

~

Descubierta
recién hoy
me atrevo a dejarla así
en medio de ese aire
aire
a la herida
denle aire
el cuerpo hace su proceso
la curación
no se preocupen, va por dentro
recién hoy me atrevo
a dejarla así
a dejarnos
juntas
casi casi un ramo
oferente
quedarnos en cubierta
las dos mirando lejos
ya dentro del océano

~

Scoperta
solo oggi
oso lasciarla così
in mezzo a quell’aria
aria
alla ferita
datele aria
il corpo fa il suo corso
la guarigione
non vi preoccupate, avviene dentro
solo oggi oso
lasciarla così
lasciarci
insieme
quasi quasi un bouquet
da offrire
rimaniamo sul ponte
entrambe guardando lontano
già dentro l’oceano

~

Andar junto a la herida.
“Le paso mis cuitas a la Virgen”, dijo mi madre.
Se las pasaba como el pervinox fresquito que alivia la picazón.
La piel pica y pica porque la tapamos con un film delgadísimo y en esa
humedad crecen pequeñas colonias.
La queja sale por donde puede.
En principio había piel suficiente para tapar ese hueco y arrimaron de ambos
lados de la pierna. Cuando quisieron coser la piel fina se desgarró y saltaron
los
puntos, como pequeños botones en una prenda tirante.
“O cierra porque desde adentro crece tejido sano, o no hay nada que hacer.”
Dijeron las Alejandras.

~

Camminare accanto alla ferita.
“Passo i miei affanni alla Vergine”, disse mia madre.
Glieli passava come il fresco pervinox che allevia il prurito.
La pelle prude e prude perché la ricopriamo con una pellicola sottilissima e
in quell’umidità crescono piccole colonie.
Il lamento si fa sentire da dove può.
In principio c’era abbastanza pelle per coprire quel buco e tirare su entrambi
i lati della gamba. Quando vollero cucire la pelle sottile si strappò e i punti
saltavano, come bottoncini su un indumento stretto.
“O si chiude perché il tessuto sano cresce dall’interno, o non c’è niente da
fare.”
Dissero las Alejandras.

Alicia Saliva